Etnafood, la "buona" Sicilia in mostra

Si è concluso ieri l'evento enogastronomico "Etnafood", organizzato da Agrorà e ospitato presso l'area fieristica di Etnaexpo, all'interno del centro commerciale Etnapolis di Belpasso (Ct).

Un itinerario alla scoperta dei sapori con assaggi offerti dai più dei dieci stand: salame, miele, patè, creme, biscotti, oli, rosoli, spremute d'arancia... un viaggio tutto siciliano!


Evento nato per promuovere la consumazione dei prodotti tipici del luogo (il "km zero"), per insegnare ai consumatori come poter "leggere" la qualità di un prodotto e per dare luce ai piccoli produttori che sono fuori dai grandi sistemi commerciali in un mondo globalizzato.

Dall’inedito quanto mai indovinato matrimonio con la pasta di cioccolato e il pan di spagna, unito ai segreti carpiti nella capitale del cioccolato, Torino, e all’esperienza tramandata di padre in figlio in un’azienda ennese, nasce il “girellone”, il multistrato di cioccolato, torrone e pan di spagna, ricoperto di pistacchi. Si chiama “Barocho”, ed è prodotto a Caltanissetta l’unico amaro biologico al 100% in tutta Europa riconosciuto dal laboratorio chimico doganale nazionale e proposto al Salone da Slow Food Sicilia, nato dall’infusione di piante, frutti e di oltre 60 erbe aromatiche e officinali che vengono macerate singolarmente.
La Lombardia e la Francia l’hanno “adottato”: è il “panbacco”, panettone farcito con crema al pistacchio di Bronte e ricoperto da una glassa in “oro verde”. Basato sulla ricetta tipica del “panettun” milanese, ciò che lo distingue è il pistacchio. Ed è proprio una piccola azienda paternese (in provincia di Catania) che distribuisce il “panbacco” nel nord Italia – soprattutto in Lombardia e in Francia.

Di grande interesse sono stati i "Laboratori del gusto" crati in collaborazione con la facoltà di Agraria. Esperti nel settore hanno insegnato a noi semplici visitatori a comprendere come saper cogliore i fattori positivi e negativi nei cibi di nostra produzione. Le informazioni sono state tante, ma noi di Ricette last Minute abbiamo preso appunti per voi!


Interessante excursus conoscitivo nel mondo dei formaggi in cui abbiamo imparato ad odorare e assaporare i diversi tipi di formaggio e a distinguerne le caratteristiche. Vi siete mai domandati cosa siano quelle bolle d'aria all'interno dei formaggi? La risposta è semplice, anidride carbonica, un "difetto" nella fase di compressione, ma attenzione, se le bolle sono oblunghe, diventa segnale di poca pulizia nel caseificio. E se un formaggio è stato prodotto in un luogo dubbio, forse poco pulito, può far male? No se sono passati almeno 60 giorni dalla sua produzione!
Immaginate ora di mangiare un cubetto di grana che vendono al supermercato in bustine, li sentite quei puntini bianchi croccare sotto i denti? Si? Beh, allora quello è un formaggio di seconda scelta.
Utilissima informazione circa il mondo dei latticini è il concetto di unghia, la parte più scura dopo la "buccia", non la buttate mai, è la parte più proteica, la più stagionata, quella che fa meno male e contiene maggior gusto!


La storia del pane è davvero affascinante e diviene molto importante se pensiamo che il 45% del terreno italiano coltivato è dedicato ai cereali. Il pane in origine era una piadina, diversa dal nostro pane di casa. La sua scoperta risale all'antico Egitto e la nascita del pane lievitato è legate ad antiche leggende, come la serva che per errore mescolò la birra alla farina invece dell'acqua, ma per non buttare la materia prima continuò la lavorazione innovando la panificazione. I greci per primi scrissero un manuale su come fare il pane, nel 240 a.C. e fissarono regole, a volte strambe circa questo meraviglioso mestiere. regole osservate anche dai romani che hanno iniziato la nostra cultura.
Distinzione affascinante è quella circa il lievito.
- Il lievito madre, composto dalla lievitazione naturale di acqua e farina) contiene anidride carbonica e acido acetico, che dona maggior profumo al prodotto finito e allunga il sapore.
- il lievito di birra, che con la birra non ha più un vero legame, è maggiormente usato perchè riduce i tempi di lievitazione.
Essendo il lievito un insieme di microorganismi che si nutrono della parte zuccherina dell'impasto, a volte viene utilizzato del miele o della frutta molto matura per accellerare ulteriormente il processo di lievitazione dell'impato.

Del cioccolato inutile parlare, nel nostro sito abbiamo dedicato tante parole e riflessioni su questa fantastica invenzione.
Vi consiglio di imparare anche qui a leggere sia il pane che il cioccolato, ad usare tutti i sensi: l'udito (spezzando il cioccolato o il pane), la vista (notando bolle d'aria sospette o altri elementi), l'olfatto (l'odore è ciò che riesce a darci più informazioni), il tatto (ad esempio un pane è bel lievitato se schiacciando la mollica questa ritorna esattamente al suo stato iniziale) e infine il gusto!


Al contrario del formaggio, l'unghia del salame, se troppo evidente e dura, è un cattivo segno in quanto mostra una differenza forte di temperatura durante la produzione del salame. Per capire la qualità di un salame è importante partire dalla "buccia" che si deve togliere bene, se si "attacca" in più punti non è un segnale positivo, anche il grasso ha grande rilievo, dev'essere bianco e non trasparente, altrimenti è indice di poca qualità. Infine diffidate dai salumi pieni di peperoncino, esso viene spesso utilizzato per nascondere i veri sapori del salame, al contrario del pepe che dona un tocco in più nel prodotto finale!

Un'esperienza formativa e interessante che ha rapito la nostra attenzione e ha "innamorato" le nostre papille gustative. Etnafood, ci rivedremo il prossimo anno!

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