A tavola come Dio comanda: il cibo Kosher

Cucinare significa attuare una serie di operazioni standar, dei veri e propri riti stabiliti da altri che però permettono varianti. Nel mondo ebraico, queste ritualità culinarie sono strettamente legate alla religione. Scopriamo insime cosa significa "Cibo Kosher".

Cibo certificato Kosher In Italia se ne parla poco, ma in altre parti del mondo (soprattutto negli USA) è un fenomeno di notevoli dimensioni. Parliamo degli alimenti "Kosher", ovvero prodotti secondo le regole del "Kasherut", che per la religione ebraica stabilisce l'idoneità secondo quanto scritto nei Testi Sacri e in altri documenti antichi appartenenti a tale credo.

Per preparare un pasto "Kosher" a un Ebreo praticante è necessaria una grande dimestichezza con le varie regole che devono essere rispettate alla perfezione. Tra le numerose leggi, in breve, ci sono le proibizioni della consumazione di animali impuri (come il maiale, i crostacei ed i molluschi, la maggioranza degli insetti con l'eccezione di certe specie di locuste). Non vengono accettate nemmeno alcune commistioni di carne e latte. Infine va rispettato il comandamento della macellazione rituale di mammiferi e uccelli secondo la procedura della "Shechitah". Ci sono anche regole per i prodotti agricoli che devono essere esplicitamente catalogati nella "Torah" e alcuni possono essere solo originari della Terra d'Israele! Una cura particolare viene usata per l'eliminazione di vermi e altri intrusi dagli alimenti di origine vegetale. Inoltre vanno rispettati dei rituali specifici circa i "tempi" della raccolta.

La diffusione del cibo "Kosher" non si spiega solo con l'adesione alla religione ebraica, quindi alla profonda e antica filosofia di tale cultura. Esiste anche un tentativo di spiegazione sanitaria: nel 1953 David Macht, Ebreo ortodosso e farmacologo, condusse esperimenti di tossicità su molti tipi di animali e pesci dimostrando che il rispetto del rituale migliorava la salubrità delle carcasse. Tuttavia non si può scientificamente affermare che le origini di tali regole abbiano l'igiene come base, anche se alcune delle leggi di purità rituale corrispondono alle idee moderne di pulizia. Dunque, potremmo dire, che la scelta di mangiare "Kosher" è mix tra salvezza dell'anima e salute del corpo.

Vista la complessità che si cela dietro il cibo "Kosher", negli stabilimenti che producono alimenti di questo tipo, così come nei ristoranti, esiste la figura del "Mashghiah", che è un sorvegliante specializzato. Addirittura in varie nazioni (anche in Italia) si sono attivati degli organismi che si occupano della certificazione del cibo. Nel 1977 i prodotti certificati erano 2.000, oggi sono ben 135.000 e crescono al ritmo di 8.000 l'anno, a dimostrazione che moltissimi tra le nuove generazioni di Ebrei desiderano vivere la propria religione senza compromessi. Le aziende tradizionali non possono perdere clienti e dunque si mettono in fila per essere "come Dio comanda": Barilla, Ferrero, Mutti, Zuegg, Ferrarelle e tante altre risultano già certificate! McDonald, per la cronaca, negli USA ha anche dei menù "Kosher". Organizzazioni internazionali come la Orthodox Union (OU) concedeono il logo di certificazione come se fosse una "benedizione" (impartita da 500 Rabbini che monitorano aziende in tutto il mondo). E' religione, non si scherza, non si può ingannare, le regole sono regole e vanno rispettate alla virgola.

Mac Donald's Kosher Fanatismo? Non sta a noi giudicarlo, fatto sta che per moltissime persone appartenenti alla comunità religiosa ebraica il rispetto dei precetti del "Kasherut" è molto importante. Così come per i Vegan è importante vivere con coerenza la propria scelta etica. Così come per chi non non si fa troppi problemi è importante continuare a mangiare liberamente. Tuttavia in un mondo dove gli interessi economici dei poteri forti e delle lobby, cosi come il giornalismo improvvisato e il diritto d'opinione sregolato, ci hanno fatto perdere la fiducia circa la qualità di quello che mangiamo (è davvero bio? è davvero prodotto in Italia? è un alimento sano?), forse chiedere ai rappresentanti dell'Altissimo (Dio, Allah o Budda è indifferente) le future certificazioni... potrebbe essere la miglior soluzione.

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